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29 Marzo 2021

L'azienda "Linea verde" è amica dei camperisti e della natura: la sua rinascita green ha il segno positivo

 L'azienda "Linea verde" è amica dei camperisti e della natura: la sua rinascita green ha il segno positivo

Crea gli accessori  che fanno la gioia dei camperisti e di chi ama le vacanze nella natura. L’azienda “Linea verde” aveva il suo destino nel nome e dopo una lunga storia nell’attività tessile è approdata al mondo di campeggi e delle ferie on the road: dallo stabilimento dei fratelli Agostino e Marialuisa De Tomasi a Oleggio (Novara) ogni settimana escono centinaia di pezzi che “arredano” i camper e negli ultimi anni gli ordini hanno seguito un trend in continuo aumento.

L'azienda amica della natura

I  prodotti di punta sono i "teli privacy", che si agganciano alle verande dei camper per creare una “stanza”: alcuni sono dotati di porta, finestra, zanzariera e oscurante dove quindi è possibile mangiare e dormire come in una sorta di “dependance” del veicolo. Altri articoli di "Linea verde" sono le reti frangisole, gli skirting, che si montano sotto i mezzi per isolare dal terreno e dalle intemperie, e il thermo wall per isolare la cabina dal resto dello spazio (tutti attrezzati con il relativo kit di montaggio). La ditta oleggese esegue poi il controllo  qualità di prodotti che arrivano da fornitori esteri . Nel capannone di via Strera, prima del lockdown della primavera 2020, venivano prodotti in media  1.300 pezzi alla settimana. Fortunatamente, malgrado la pandemia, gli ordini hanno subìto un’impennata nel corso del 2020 e le proiezioni del 2021 sono tendenzialmente ancora in crescita.

La “Linea verde”  collabora con una ditta leader mondiale nel settore dell’allestimento esterno dei camper e negli accessori: “Abbiamo un ottimo rapporto con i nostri committenti. I prodotti vengono creati, progettati e disegnati da loro ma c’è una collaborazione continua, attiva e molto concreta con i product manager" racconta Agostino De Tomasi, storico associato di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale per cui un anno fa è stato eletto Delegato di territorio nella zona Oleggio.

Una lunga storia nel mondo del tessile

L’attività di “Linea verde” non è nata così. Nel 1985 la famiglia De Tomasi si è trasferita dal Varesino al Novarese portando la sua linea di abbigliamento “Tomas confezioni”  a Oleggio dove ha creato nuovi posti di lavoro. Ma le crisi che si sono succedute nel mondo del tessile a partire dalla fine degli Anni Novanta hanno provato duramente l’attività come è avvenuto per tante aziende simili nel Novarese e nel resto d’Italia. “Abbiamo cercato ogni soluzione possibile mantenendo a Oleggio il reparto stile, controllo qualità e la logistica e spostando alcune produzioni prima in Tunisia e poi negli anni 2000 nei Paesi dell’Estremo Oriente – racconta Agostino De Tomasi – . Ma la forte crisi del 2010-2012 ha colpito duramente i nostri clienti e noi abbiamo subito una forte contrazione di ordinativi. Inoltre la parte di clientela rimasta, per fronteggiare le difficoltà finanziarie, chiedeva un prezzo sempre più basso con scarsa attenzione alla qualità e aumentando in modo esponenziale le pretese. Questa situazione era diventata deprimente oltre che non più sostenibile a livello economico”.

Così nel 2013 la famiglia De Tomasi ha deciso di chiudere il capitolo dedicato all’abbigliamento e di svoltare: “Mentre elaboravamo nuove idee per il futuro, abbiamo messo in liquidazione la società mantenendo attiva la partita Iva – raccontano i due fratelli Agostino e Marialuisa -, in dieci mesi abbiamo svuotato il capannone di 60 anni di lavoro, venduto le macchine, pagato dipendenti e  fornitori, rimodulato completamente l’azienda e siamo ripartiti. Sicuramente abbiamo avuto un colpo di fortuna a iniziare un rapporto di lavoro con la società con cui ancora attualmente collaboriamo ma è altrettanto vero che la fortuna ce la siamo andata a cercare. In particolare  tutta l’esperienza acquisita in 60 anni di lavoro si è rivelata fondamentale. Per noi, la gioia più grande è stata quella di riaccendere le macchine, riassumere i nostri collaboratori e ricominciare”.


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