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23 Luglio 2021

Dai caratteri mobili al digitale: l'evoluzione della stampa alla Tipografia Cerutti

Dai caratteri mobili al digitale: l'evoluzione della stampa alla Tipografia Cerutti

Gli striscioni e gli adesivi, i manifesti delle sagre e i menu dei ristoranti: escono da qui. Da sempre la Tipografia Cerutti “scrive” la vita quotidiana dell’Ossola e nei locali di via Sant’Antonio 15 a Domodossola, attraverso i suoi macchinari e i suoi ricordi, il laboratorio regala la possibilità di ripercorrere anche un pezzo di storia  della stampa con Roberto e Paola Cerutti come guide d’eccezione.

Gli inizi di papà Mario

La famiglia Cerutti lavora nel mondo della tipografia da tantissimo tempo. Il padre di Roberto, Mario,  è stato un giovane compositore di caratteri mobili in vecchie tipografie, fino ad arrivare all’Industria grafica ossolana, azienda storica di Crevoladossola. Quando lo stabilimento ha chiuso Mario Cerutti ha avviato una piccola tipografia con un collega dove il figlio Roberto trascorreva i pomeriggi dopo la scuola, affascinato da inchiostro e carta. Nel 1981, terminati gli studi e il servizio militare, il ragazzo è entrato in tipografia con il padre, prima come dipendente per fare la sua gavetta, poi come socio.

I caratteri mobili: il passato in un cassetto

All’inizio la stampa si faceva con macchinari a caratteri mobili, uno dei quali è ancora nella Tipografia Cerutti ma con “ruoli” nostalgici e pieni di ricordi: la Heidelberg Stella del 1961, affiancata dalla Nebiolo del 1958 che servivano rispettivamente  per numerare/fustellare e per tagliare i fogli di carta.  Quelle lettere in piombo, legno o plastica sono ancora nei cassetti del laboratorio di via Sant’Antonio 15 e toccarli regala un tuffo all’indietro nel tempo.

Arrivano i computer

L’evoluzione tecnica però incalzava e nel 1991 Roberto ha cominciato ad impostare la grafica al computer, un nuovo “attrezzo” di lavoro: “Subito ha portato un beneficio importante velocizzando l’attività, ma a poco a poco ha eroso pezzi di mercato” sottolinea il tipografo di Domodossola. Alla fine degli anni ’90 è entrata in laboratorio un’altra Heidelberg, la “GTO” per la stampa offset con le lastre e poi sempre nuove attrezzature fino ad oggi con macchinari all’avanguardia.

Il mondo adesso è digitale

La Tipografia Cerutti stampa tutto (tranne il tessuto): volantini, striscioni, cartelli, adesivi in plastica, biglietti sottoscrizione a premi delle sagre, libri, manifesti, depliant pubblicitari dei negozi,  partecipazioni per matrimoni e cerimonie, menù e tovagliette per i ristoranti e i bar. Oggi la grande “protagonista” del lavoro, oggi oltre ad un plotter Roland in grado di operare su diversi materiali, è la stampa digitale con una Canon di ultimissima generazione: “Ha una velocità e una precisione che incantano” racconta il tipografo Cerutti che ha rilevato totalmente l’attività insieme con la moglie Paola nel 1995, quando il padre è andato in pensione. Purtroppo gli ultimi 15 mesi sono stati impegnativi perché la pandemia ha pesato molto sulle commesse di lavoro:  “L’emergenza Covid ha bloccato gli eventi per molto tempo riducendo il mercato e anche adesso la ripresa non è semplice  - dice Roberto  Cerutti -. Attività come le nostre hanno risentito molto dei lockdown e si sono ritrovate senza aiuti importanti. Ma stiamo ripartendo, sperando di non fermarci più”.


 


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