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23 Settembre 2021

"Al materasè”, da ragazzo di bottega alle creazioni in tivù e su jet privati: "Ho rubato il lavoro con gli occhi"

"Al  materasè”, da ragazzo di bottega alle creazioni in tivù e su jet privati: "Ho rubato il lavoro con gli occhi"

Poltrone, sedie, salotti di yatch, materassi sui jet privati, selle delle moto. Marco Garramone ha cominciato a lavorare come barista ma sentiva che non era il posto giusto per lui e in effetti aveva ragione: oggi è tappezziere e il suo laboratorio “Al materasè” di Mortara (Pavia) trasforma il tessuto in arredo. In questi giorni una sua creazione è esposta nella mostra dei Maestri Tappezzieri Italiani della Consociazione Cita intitolata appunto “Alchimia tessile” e visitabile on line fino alla fine di settembre.

Gli inizi in bottega

“Ho rubato il lavoro con gli occhi” rivela Marco Garramone ricordando gli inizi a bottega da un tappezziere, alla metà degli Anni Ottanta. Dopo i turni dietro al bancone del bar, appena quindicenne, girava nelle vie del centro di Milano cercando un’altra occupazione e ha visto un laboratorio pieno di stoffe: “Sono entrato e ho chiesto di lavorare, il proprietario aveva bisogno di un garzone e così ho cominciato – racconta Garramone -.  Osservavo e imparavo, il mio compito era solo quello di mettere la tela sotto le poltrone, l’abc della nostra professione”.

"Essere artigiano è una vocazione, un modo di essere e di vivere"

Dopo il servizio militare Garramone è andato a lavorare in fabbrica, occupazione ritenuta più “sicura”: “Ma mi stavo rendendo conto che perdevo qualcosa perché non usavo più il cervello. Così ho ripreso in mano quell’arte imparata a bottega, in quel momento messa da parte, e dopo otto mesi di doppio lavoro ho deciso di lasciare la fabbrica e aprire la mia attività – racconta Garramone -. Non me ne sono mai pentito, nonostante sia un lavoro full time, che non ti lascia mai. Essere artigiano è una vocazione, un modo di vivere e io sono così”.

Dal laboratorio di Mortara ai salotti di yatch, ai jet privati e alla tivù

Il suo laboratorio “Al materasè” ha aperto nel 2004 in corso Torino e poi si è spostato in via Roma 68, nel centro di Mortara. Qui carda materassi, ripara e rifodera sedie, divani e poltrone, confeziona tende e ha un angolo dedicato alle selle delle moto che, durante i raduni sposta “sulla strada”: “I motori sono l’altra mia passione dopo la tappezzeria e quindi unisco il lavoro al piacere di ritrovarmi tra motociclisti – racconta Garramone  -. Ho un blocco elettrogeno che installo sul posto e così eseguo riparazioni al momento per le selle che hanno qualche taglio e vanno ricucite o sostituite. Ci sono sempre al “Rosso day 58”, l’evento di Vittuone dedicato a Marco Simoncelli”.

“Al materasè” ha portato le sue creazioni anche in tivù, nella trasmissione “Real time” dell’architetto e arredatrice Paola Marella, poi nelle sale nobili del Conservatorio e del Politecnico milanesi, sulla nave da crociera Silver Discover e su yatch privati e vola sui jet: “Ho studiato e creato i materassi per una compagnia di aereo-taxi  che vengono noleggiati per voli a media e lunga percorrenza  e quindi devono avere una dotazione di letti per il riposo notturno – racconta Garramone -. Ogni pezzo era dotato anche della sua borsa-contenitore che ho realizzato con un tessuto da nautica, leggero e impermeabile, ideale per una protezione totale”.

Fino al 30 settembre la sua “Poltrona giornale” partecipa alla mostra on line “Alchimia tessile” organizzata dalla Cita, la Consociazione dei tappezzieri e arredatori italiani. Garramone ha utilizzato una poltroncina da barbiere con alle spalle una vita lunga 180 anni a cui lui ha regalato  un tessuto che riproduce le prime pagine di famosi giornali anglosassoni e poi ha inventato una storia che racconta di emigrazione, successo, riscatto e fatica: “Ho voluto darle un passato speciale e un nuovo futuro. Ma questa non la venderò mai, mi è stata regalata da una cliente molto affezionata al mio lavoro e un po’ lo rappresenta. Per me è speciale”.

 


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