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06 Luglio 2015

Sgombero neve nel VCO: finalmente pagate, in parte, le imprese

Permane lo stato di mobilitazione della categoria

Sgombero neve nel VCO: finalmente pagate, in parte, le imprese

Sgombero neve, finalmente arrivati alla provincia del VCO i soldi per pagare – in parte - il servizio reso da 25 imprese nella stagione 2014/15.

“Tra la stagione 2013/14 e quella 2014/15 parliamo di due milioni di euro complessivi” spiega Michele Nicolazzi, dirigente di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale “soldi dovuti per un servizio di pubblica utilità garantito dalle imprese, per il quale le imprese stesse avevano anticipato le spese e che solo dopo un grande ritardo e una mobilitazione voluta da Confartigianato si vedono remunerate, al momento in parte”.

Il disagio fra gli imprenditori è però marcato: in una provincia come quella del VCO dove i disagi dovuti alla neve possono essere anche significativi attendere mesi per essere pagati non fa certo piacere. ”Dopo l’incontro di lunedì 29 giugno in Provincia con il presidente Stefano Costa, il quale ci ha assicurato in quell’occasione il pagamento di parte delle competenze, quelle riferite al suo mandato 2014/2015, abbiamo confermato al presidente Costa che la nostra mobilitazione rimane e siamo in attesa di un ulteriore incontro da concordare a breve per definire la parte mancante del saldo delle nostre spese, riferite alla stagione 2013/2014 e al saldo della stagione 2014/2015” spiega Nicolazzi “Siamo come sempre disponibili al dialogo e al confronto costruttivo ma, in mancanza di risposte chiare e atti concreti, prenderemo in esame tutte le possibili forme di protesta  verso questa situazione che ci danneggia pesantemente”.

“In questo caso la partita è tutta politica” aggiunge Nicolazzi “e sta dentro la definizione delle competenze, a livello regionale, dell’unica provincia piemontese a specificità montana: un maggior livello di autonomia consentirebbe di sperimentare collaborazioni locali fra pubblico e privato, capaci di superare ritardi non giustificabili come quelli che stiamo ora vivendo sulla nostra pelle”.