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23 Gennaio 2015

Protezione europea per le pietre ornamentali

Assograniti e Confartigianato intervengono alla Commissione europea di Bruxelles

Protezione europea per le pietre ornamentali

Lo scorso 19 gennaio, nell'ambito di una consultazione promossa dalla Direzione Generale Mercato Interno, Industria, autoimprenditorialità, Piccola e Media Impresa dell'Unione europea, Mariateresa Moro, Presidente di Assograniti e del Centro Servizi Lapideo VCO, delegata di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale per il settore, ha guidato una delegazione del comparto lapideo, composta dal Presidente dell'Unione Cavatori di Bagnolo Piemonte, Carlo Palmero, dal Segretario Alessandro Bizzotto e dal funzionario di Confartigianato Marco Cerutti. Assenti ma con delega i rappresentanti di Carrara, Brescia con “i quali recentemente abbiamo stretto importanti collaborazioni” spiega Mariateresa Moro.

L'iniziativa era rivolta a raccogliere interventi sulla politica europea di estensione della tutela dell'indicazione geografica tipica ai prodotti non agricoli, come indicato nel Libro Verde elaborato dalla Direzione generale Mercato Interno su indicazione di Michel Barnier, ex vice Presidente della Commissione Europea con delega per il mercato interno e l'imprenditoria.

“I prodotti non agricoli meritevoli di tutela costituiscono non solo una parte di conoscenze e competenze in Europa, ma hanno anche un notevole potenziale economico, che noi oggi non possiamo sfruttare appieno. – ha spiegato la presidente Moro nel proprio intervento a supporto dell'a proposta europea - L'estensione di protezione in tutta l'UE di IG (Indicazioni Geografiche) a tali prodotti, porterebbe un notevole vantaggio potenziale per le PMI delle regioni europee. Ciò potrebbe aiutare a preservare il nostro patrimonio unico e diversificato, apportando un contributo significativo all'occupazione e alla crescita economica".

“Oggi, nel mercato europeo, vengono commercializzate pietre di origine prevalentemente asiatica o anche prodotti ceramici che utilizzano impropriamente i nomi delle nostre pietre naturali - Serizzo, Beola, Granito Bianco Montorfano, Rosa Baveno. Occorre chiarezza e tutela” ha denunciato la presidente Moro

I dati del solo comparto lapideo del territorio del Verbano Cusio Ossola parlano chiaro: dal 2008 a fine 2013 il settore lapideo ha perso oltre 400 posti di lavori. Le cave di pietre ornamentali nel VCO sono passate da oltre 100 autorizzate a poco più di 30. “Se non tuteliamo i nostri materiali, complice la crisi, quanti laboratori di trasformazione e cave chiuderanno ancora sul nostro territorio?” si è domandata la presidente Moro.

“I problemi del settore sono davvero tanti – spiega Moro a margine della conferenza - Assograniti, Confartigianato Imprese, Unione Cavatori di Bagnolo e Consorzio di Luserna – unitamente al “Centro Servizi Lapideo” stanno lavorando assiduamente. A giorni conosceremo l'esito delle nostre osservazioni alla Regione Piemonte sulla semplificazione amministrativa per il settore cave. Grazie al Vicepresidente della Regione, Aldo Reschigna abbiamo aperto tavoli di lavoro sul tema della ridefinizione delle Zone di Protezione Speciale. Grazie all'assiduo interessamento dei sindaci Claudio Cottini e di Bruna Papa (quale rappresentante dei comuni maggiormente colpiti dall'errata perimetrazione delle aree ZPS) a breve con i sindaci del territorio e la nuova Amministrazione provinciale, incontreremo l'Assessore regionale Valmaggia che ci aggiornerà su questo tema, dopo gli incontri di Torino e Roma. A breve riprenderanno i lavori a livello regionale e nazionale sulla durate delle autorizzazioni delle cave. A livello europeo ringraziamo l'eurodeputato Alberto Cirio per il supporto datoci attraverso la sua segreteria”.


Alla politica si chiede attenzione a tutti i livelli. “Insieme, uniti nell'interesse del nostro territorio montano e nella corretta gestione delle risorse che esso offre, sono certa che potremo rilanciare l'economia, il lavoro creando prosperità per le nostre comunità. Noi imprenditori dobbiamo essere uniti. La politica deve guardare al bene del territorio e superare le lotte partitiche se non addirittura interne ai partiti. Deve prevalere il bene della comunità, delle imprese e dei cittadini che in essa operano”, conclude la presidente Moro.