Vai al contenuto principale
26 Maggio 2025

Chiedi un assist ai nostri consulenti e scopri qui le novità della riforma del settore sportivo - Gestione della società e regole delle associazioni

Chiedi un assist ai nostri consulenti e scopri qui le novità della riforma del settore sportivo - Gestione della società e regole delle associazioni

I nostri consulenti che si occupano di Lavoro e gestioen del personale, si sono specializzati nella nuova normativa scaturita dalal riforma dello Sport, palestre, società e associazioni sportive.

Di seguito un approfondimento sulle novita: cliccando sul tasto finale è possibile contattare i nostri consulenti e avere maggiori informazioni sulle normative e sui nostri servizi.

La riforma del settore sportivo prevede nuove regole: sai cosa devi fare?

Il 1° luglio 2023 è entrata in vigore la nuova normativa (D.Lgs. 36/2021) del settore sportivo che ha rivoluzionato l'intero settore.  Adeguarsi alle normative, in particolare nel caso del safeguarding, non è solo un obbligo, ma un atto di responsabilità verso i giovani atleti e la comunità sportiva nel suo complesso.

Ecco i punti chiave per comprendere cosa sia necessario per adeguarsi alle normative vigenti in tema all'interno dei centri sportivi

Quali sono i punti essenziali per adeguare lo statuto adottato dall’Associazione sportiva dilettantistica (ASD) o dalla Società sportiva dilettantistica (SSD) alle indicazioni della riforma?

I requisiti innovativi ed essenziali richiesti agli statuti sono:

  • prevalenza dell'attività sportiva rispetto a quelle secondarie (utilizzo della formula ex art. 7, co. 2, lett. b Dlgs. n. 36/21);
  • partecipazione all'assemblea con diritto di voto del minore per il tramite del titolare della responsabilità genitoriale
  • incompatibilità per gli amministratori di ASD/SSD relativa ad altre cariche in ASD/SSD nell'ambito della medesima Federazione, EPS, ecc.

Se il regolamento non viene adeguato con questi requisiti, non è possibile l’iscrizione al Registro nazionale delle attività dilettantistiche (RASD); qualora fosse già avvenuta, verrebbe cancellata  in caso di verifica e di successivo mancato adeguamento.

 

Che cos'è il riconoscimento giuridico e come incide sulla responsabilità degli amministratori?

Il riconoscimento giuridico ai sensi dell’art. 14 del D.lgs. 36/2021 rappresenta una facoltà e non un obbligo per le ASD, ma costituisce un importante strumento per consolidare la struttura organizzativa e patrimoniale dell’ente sportivo, conferendo personalità giuridica, rafforzando la tutela degli amministratori, i quali non mettono più a rischio il proprio patrimonio personale. È, pertanto, altamente consigliato per ASD non solo di medie e grandi dimensioni, e che intendano interagire con la pubblica amministrazione o con soggetti finanziatori.

 

Chi è il lavoratore sportivo?

Si definisce lavoratore sportivo una persona tesserata che svolge attività sportiva in cambio di un corrispettivo, nel settore professionistico come in quello dilettantistico. 
Le figure tipiche sono:  l'atleta, l'allenatore, l'istruttore, il direttore tecnico, il direttore sportivo, il preparatore atletico, il direttore di gara.

Il rapporto di lavoro dello sportivo può avere natura subordinata, autonoma o di collaborazione coordinata e continuativa, purché questa si svolga nel limite di 24 ore settimanali (manifestazioni sportive escluse) e solo nel settore dilettantistico.

Si definisce collaboratore amministrativo-gestionale di natura non professionale il soggetto che svolge mansioni di segreteria di un’associazione o società sportiva dilettantistica, occupandosi di incarichi quali la raccolta delle iscrizioni, la gestione della cassa e la tenuta della contabilità (da parte di non iscritti ad albi professionali).

 

Chi è il volontario sportivo ?

Il volontario sportivo è un tesserato che in modo personale, libero e gratuito svolge attività a favore della comunità e del bene comune, mettendo a disposizione il suo tempo e le sue capacità senza scopi di lucro e solo per solidarietà.

L’attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo, sono ammessi solo rimborsi delle spese, previa predisposizione di un regolamento in cui si stabiliscono le condizioni in cui vengono versati.  In assenza del regolamento, il rimborso delle spese ai volontari è illegittimo.

La normativa prevede comunque una soglia massima per i rimborsi spese pari a 400 euro mensili.  Inoltre è stabilito l'obbligo di comunicazione di prestazione per i volontari in un'apposita sezione del Registro nazionale delle attività dilettantistiche (RASD) entro la fine del mese successivo al trimestre d'impiego.

 

Quali sono i limiti di esenzione ?

La riforma ha introdotto una nuova disciplina previdenziale e fiscale per le collaborazioni coordinate e continuative nel settore sportivo e amministrativo. I compensi per il lavoro sportivo dilettantistico saranno divisi in tre fasce:

Fino a 5.000 euro                                                      Esenzione totale Irpef e Inps

Da 5.001 euro a 15.000  euro                                              Esenzione Irpef, assoggettamento Inps

Oltre 15.001 euro                                                     Assoggettamento Irpef e Inp

Nel caso in cui i collaboratori avessero più rapporti di lavoro sportivo (collaborazioni con più associazioni) sarà necessario monitorare e autocertificare (a cura del lavoratore) i compensi, al fine di consentire la corretta applicazione della materia previdenziale e fiscale.

 

Che cos'è il safeguarding e perché è importante nei centri sportivi? 


Il safeguarding, (ai sensi e per gli effetti del D.Lgs 39 28.02.2021 Titolo III Contrasto alla Violenza di Genere) rappresenta l'insieme delle politiche e delle procedure volte a garantire la protezione di minori e soggetti vulnerabili da abusi, negligenze e sfruttamenti. Nei centri sportivi, dove bambini e adolescenti trascorrono il loro tempo in ambienti condivisi con adulti, il safeguarding è fondamentale per creare un contesto sicuro e protetto.

 

Quali obblighi normativi devono rispettare i centri sportivi?

 Le normative italiane ed europee richiedono che i centri sportivi adottino specifiche misure di prevenzione e protezione, tra cui:

  • la nomina di un Responsabile della protezione dei minori (Child Safeguarding Officer);
  • l'adozione di un codice etico e di condotta;
  • la formazione obbligatoria per allenatori, dirigenti e personale a contatto con i minori;
  • la predisposizione di procedure per la segnalazione e gestione di eventuali casi di abuso.

 

Chi deve essere formato e quali contenuti deve avere la formazione? 


Tutto il personale che lavora a contatto con i minori deve seguire una formazione obbligatoria sul safeguarding. I contenuti formativi includono il riconoscimento dei segnali di abuso, il comportamento professionale adeguato, gli obblighi di legge e le responsabilità individuali, le procedure di segnalazione di eventuali abusi.

 

Come predisporre un piano di safeguarding efficace? 

Un piano efficace prevede:

  • una valutazione dei rischi specifici del contesto sportivo;
  • la definizione di policy scritte e accessibili;
  • la formazione continua del personale;
  • la creazione di un canale sicuro e riservato per la segnalazione delle criticità;
  • la verifica periodica delle misure adottate.

 

Quali sono le conseguenze per chi non si adegua? 

La mancata adozione di misure di safeguarding può comportare:

  • sanzioni amministrative o penali;
  • esclusione da bandi e convenzioni pubbliche;
  • perdita di credibilità e fiducia da parte delle famiglie;
  • conseguenze assicurative e civili in caso di danni subiti da minori.

 

 


Torna a tutte le news