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23 Marzo 2015

Confartigianato proclama lo stato di mobilitazione contro la riforma Rc auto

Coinvolti i parlamentari del nostro territorio e convocata una riunione di categoria per le Carrozzerie

Confartigianato proclama lo stato di mobilitazione contro la riforma Rc auto

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma della Rc Auto contenuta nel Disegno di Legge sulla concorrenza e i carrozzieri di Confartigianato hanno proclamato lo stato di mobilitazione contro le minacce alla libertà d'impresa e alla libertà di scelta dei consumatori.
“Il provvedimento mette a rischio la sopravvivenza di migliaia di carrozzerie che si troveranno costrette ad operare in un mercato fortemente condizionato dal potere delle Compagnie di Assicurazione che, di fatto, finiscono per assumere il controllo pieno della filiera” afferma Mauro Barbi, delegato del Settore Auto di Confartigianato Imprese Piemonte Orientale “Confartigianato scende così in campo per difendere le istanze delle carrozzerie volte alla difesa di alcuni punti che sono irrinunciabili: la libertà del cittadino di scegliere dove far riparare il proprio mezzo, la difesa della cessione del credito, l'obbligo della riparazione in caso di danni strutturali, l'obbligo della riparazione in conformità alle prescrizioni tecniche del costruttore con rilascio della documentazione fiscale, la tracciabilità della riparazione”.

A rafforzare le proprie ragioni, le ragioni delle carrozzerie artigiane, Confartigianato Imprese Piemonte Orientale ha inviato ai parlamentari del territorio una lettera per condividere lo stato di preoccupazione della categoria e richiedere il loro intervento per modificare l'attuale disegno di legge invitandoli a partecipare alle riunioni programmate nel Novarese e VCO.
E in vista della iniziative nazionali e per la migliore organizzazione delle azioni che saranno condotte a livello territoriale, Confartigianato organizza una riunione di categoria venerdì 27 marzo alle ore 18, nelle sedi di Novara e Verbania collegate fra loro in videoconferenza.
“E' un momento importantissimo e molto delicato, ne va della esistenza stessa delle nostre imprese e della dignità del nostro lavoro” conclude Barbi “Non intendiamo recedere dalle nostre posizioni, a tutela del nostro lavoro e della libertà dei cittadini che devono essere in grado di scegliere a chi far riparare la propria autovettura”.